Implantologia
Sino a non molti anni fa la perdita di uno o più denti comportava il dover ricorrere a una protesi rimovibile, la quale risultava spesso scomoda e produceva un peggioramento della qualità della vita del suo utilizzatore. Il ricorso all’implantologia dentale costituisce il metodo più tecnologico e moderno per correggere l’assenza di denti.
Che cos'è l'implantologia?
L’implantologia è l’insieme delle tecniche chirurgiche che permette di sostituire uno o più elementi dentari persi con “radici artificiali” in titanio : gli impianti i quali, mediante un processo biologico che prende il nome di osteointegrazione, consentono l’applicazione di una protesi fissa e il recupero della funzione masticatoria ed estetica. |
È possibile ricorrere all'implantologia se non c'è abbastanza osso?
La presenza di un’idonea quantità di osso è condizione necessaria per garantire la stabilità dell’impianto: se l’osso è insufficiente, infatti, l’impianto non può osteointegrarsi (ossia fondersi con l’osso) e questo potrebbe portare alla perdita dell’impianto stesso. Un esame radiologico mirato la tc conebeam permette lo studio volumetrico delle ossa mascellari e quindi di quantificare l’osso presente, che se sufficiente permette di ricorrere all’implantologia. In caso contrario si puo’ ricorrere ad interventi mininvasivi di incremento dei volumi ossei prima o durante l’inserimento dell’impianto o all’uso di impianti di dimensioni, forma e inclinazione che si adattino all’anatomia ossea residua. |
L'intervento implantologico è doloroso?
Come per qualsiasi altro intervento chirurgico, potrebbe derivarne qualche disagio. Nel momento dell’intervento, il paziente viene anestetizzato o sedato grazie alla presenza costante nel mio team di un’anestesista, per eliminare ogni possibilità di dolore e disagio. È normale riportare piccoli lividi e gonfiori nelle gengive e nei tessuti molli. Questi disturbi vengono, generalmente, trattati con un normale analgesico. Potrete tornare al lavoro il giorno successivo. La maggior parte dei pazienti comunque non riferisce di percepire dolore durante l’intervento e nei giorni successivi. Verranno comunque prescritti tutti i farmaci necessari a ridurre gli eventuali disagi. |
Dopo quanto tempo dall’intervento implantologico si ha la protesi definitiva?
Generalmente, la procedura si svolge in 2 fasi. La prima prevede l’inserimento dell’impianto dentale , all’estremità del quale, a fine intervento, viene posizionata una vita di guarigione che affiora sulla superficie gengivale. La seconda fase prevede un tempo di attesa variabile, che può andare dai tre ai cinque mesi: questo lasso di tempo è necessario per permettere all’impianto dentale di osteointegrarsi e quindi di stabilizzarsi all’interno dell’osso. Al termine di questo periodo di osteointegrazione (saldatura all’osso circostante) si rimuove la vite di guarigione e si avvita quella che sarà la protesi definitiva In altre parole la nostra bocca è diventata molto più piccola, e così i denti del giudizio spesso sono ospiti indesiderati. |
Quali sono i vantaggi degli impianti dentali rispetto a ponti protesici?
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Con le procedure tradizionali per corone e ponti, i due denti adiacenti a un dente mancante devono essere limati per il corretto posizionamento del ponte. Gli impianti dentali spesso eliminano la necessità di modificare i denti sani andando a riprisitinare solo quello mancante. I denti impiantati assicurano risultati estetici, sensazione e funzionalità uguali ai denti naturali. Questo significa che il paziente può continuare a mangiare e bere qualsiasi cosa con notevole miglioramento della qualità della vita.
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Quali sono le controindicazioni?
Gli impianti dentali sono interventi veri e propri. Proprio per questo è importante porre la dovuta attenzione alla situazione di partenza del paziente. Ci sono, infatti, varie controindicazioni agli impianti come: il trattamento con bifosfonati, forti fumatori, diabete non controllato, patologia cardiache. In questi casi l’intervento di implantologia deve eventualemente essere preso in considerazione con le dovute precauzioni caso-specifiche. |
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Che cos'è l'implantologia?
L’implantologia è l’insieme delle tecniche chirurgiche che permette di sostituire uno o più elementi dentari persi con “radici artificiali” in titanio: gli impianti i quali, mediante un processo biologico che prende il nome di osteointegrazione, consentono l’applicazione di una protesi fissa e il recupero della funzione masticatoria ed estetica.
È possibile ricorrere all'implantologia se non c'è abbastanza osso?
La presenza di un’idonea quantità di osso è condizione necessaria per garantire la stabilità dell’impianto: se l’osso è insufficiente, infatti, l’impianto non può osteointegrarsi (ossia fondersi con l’osso) e questo potrebbe portare alla perdita dell’impianto stesso.
Un esame radiologico mirato la tc conebeam permette lo studio volumetrico delle ossa mascellari e quindi di quantificare l’osso presente, che se sufficiente permette di ricorrere all’implantologia.
In caso contrario si puo’ ricorrere ad interventi mininvasivi di incremento dei volumi ossei prima o durante l’inserimento dell’impianto o all’uso di impianti di dimensioni, forma e inclinazione che si adattino all’anatomia ossea residua.
L'intervento implantologico è doloroso?
Come per qualsiasi altro intervento chirurgico, potrebbe derivarne qualche disagio.
Nel momento dell’intervento, il paziente viene anestetizzato o sedato grazie alla presenza costante nel mio team di un’anestesista, per eliminare ogni possibilità di dolore e disagio.
È normale riportare piccoli lividi e gonfiori nelle gengive e nei tessuti molli.
Questi disturbi vengono, generalmente, trattati con un normale analgesico.
Potrete tornare al lavoro il giorno successivo.
La maggior parte dei pazienti comunque non riferisce di percepire dolore durante l’intervento e nei giorni successivi.
Verranno comunque prescritti tutti i farmaci necessari a ridurre gli eventuali disagi.
Dopo quanto tempo dall’intervento implantologico si ha la protesi definitiva ?
Generalmente, la procedura si svolge in 2 fasi.
La prima prevede l’inserimento dell’impianto dentale , all’estremità del quale, a fine intervento, viene posizionata una vita di guarigione che affiora sulla superficie gengivale.
La seconda fase prevede un tempo di attesa variabile, che può andare dai tre ai cinque mesi: questo lasso di tempo è necessario per permettere all’impianto dentale di osteointegrarsi e quindi di stabilizzarsi all’interno dell’osso.
Al termine di questo periodo di osteointegrazione (saldatura all’osso circostante) si rimuove la vite di guarigione e si avvita quella che sarà la protesi definitiva
Quali sono i vantaggi degli impianti dentali rispetto a ponti protesici?
Con le procedure tradizionali per corone e ponti, i due denti adiacenti a un dente mancante devono essere limati per il corretto posizionamento del ponte.
Gli impianti dentali spesso eliminano la necessità di modificare i denti sani andando a riprisitinare solo quello mancante.
I denti impiantati assicurano risultati estetici, sensazione e funzionalità uguali ai denti naturali.
Questo significa che il paziente può continuare a mangiare e bere qualsiasi cosa con notevole miglioramento della qualità della vita.
Quali sono le controindicazioni?
Gli impianti dentali sono interventi veri e propri.
Proprio per questo è importante porre la dovuta attenzione alla situazione di partenza del paziente.
Ci sono, infatti, varie controindicazioni agli impianti come: il trattamento con bifosfonati, forti fumatori, diabete non controllato, patologia cardiache.
In questi casi l’intervento di implantologia deve eventualemente essere preso in considerazione con le dovute precauzioni caso-specifiche.
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