Disturbi dell’Articolazione Temporo-Mandibolare
I disturbi temporo-mandibolari possono interessare i muscoli masticatori o le componenti ossee dell’articolazione. Il bruxismo , il click articolare e la lussazione mandibolare sono i quadri clinici piu’ frequenti. La terapia in molti casi prevede una collaborazione con l’odontoiatra, l’ortodontista e il fisioterapista al fine di raggiungere uno stato di benessere stabile.
Che cos’è l’articolazione temporo-mandibolare?
L’articolazione temporo-mandibolare (A.T.M.) è posizionata bilateralmente davanti all’orecchio, articola l’osso mandibolare con l’osso temporale, in particolare connette il condilo mandibolare con la fossa glenoidea del temporale. Tra queste è interposto il disco articolare, un cuscinetto con finalità ammortizzante indispensabile allo scivolamento anteriore del condilo e del suo corretto movimento. L’A.T.M. insieme all’azione dei muscoli masticatori, su di essa inseriti, permette alla mandibola di muoversi verso l’alto, il basso e lateralmente e di svolgere la sua funzione: masticare, parlare, sbadigliare, deglutire |
Quali sono le patologie più frequenti?
Le patologie dell’ATM possono essere classificate in due principali categorie: muscolari e articolari. Quando sono interessati i muscoli masticatori, una delle manifestazioni cliniche più frequenti è il bruxismo, ossia il digrignare i denti durante la notte e il giorno accompagnato da dolore facciale. La comparsa di un rumore durante l’apertura della bocca, può essere generato da un malposizionamento del disco articolare, che si manifesta con un click-articolare, una delle patologie articolari più riscontrabile nei soggetti adulti. Tra queste si annovera anche la lussazione mandibolare, ossia la fuoriuscita dei condili dalla loro sede naturale, con impossibilità a chiudere la bocca. Non ultimo, il quadro più temibile, in quanto caratterizzato da un dolore intenso e in taluni casi invalidante, l’osteoartrosi, causata dal deterioramento del disco e del condilo mandibolare. |
Come si diagnosticano?
La scelta dell’immagine diagnostica dipende dall’ indicazione clinica. Se si sospetta una patologia articolare, l’esame adeguato è la risonanza magnetica. Questa permette di individuare un’eventuale malposizionamento o danneggiamento del disco articolare. Nei casi in cui è necessario studiare la superficie condilare, un’ortopantomografia o una tac del massiccio facciale, permettono di evidenziare la presenza di degenerazioni o delle caratteristiche escrescenze ossee; gli osteofiti. La radiografia delle articolazioni temporo-mandibolari a bocca aperta e chiusa è indicata nel caso di sospetta lussazione mandibolare e dislocazione discale. |
Terapia medica o chirurgica: come si affrontano i disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare?
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La terapia varia in base al tipo di patologia, generalmente la chirurgia è indicata nei casi non risolvibili con i trattamenti mininvasivi. Il bite è la soluzione piu’ semplice, indicata nel caso di bruxismo o click articolari. Nelle situazioni più compromesse, come ad esempio nei casi di osteoartrosi con dolore acuto, un lavaggio articolare dell’articolazione temporo-mandibolare può essere indicato. Qualora questo non porti alla risoluzione, e nei casi più avanzati, un intervento chirurgico è necessario. Quest’ultimo è indicato anche nei casi di “lussazione recidivante” con plurimi episodi di impossibilità a chiudere la bocca, che costringe il paziente alla “traumatica” manovra di riduzione manuale da parte di uno specialista. |
A quale specialista rivolgersi?
I disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare prevedono per la loro risoluzione un approccio multidisciplinare. Gli specialisti che si occupano di diagnosticarli e trattarli sono l’odontoiatra, l’ortodontista e il chirurgo maxillo-facciale. In stretta sinergia, ma soprattutto nelle forme muscolari, il fisioterapista e l’osteopata giocano un ruolo importante. |
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Che cos’è l’articolazione temporo-mandibolare?
L’articolazione temporo-mandibolare (A.T.M.) è posizionata bilateralmente davanti all’orecchio, articola l’osso mandibolare con l’osso temporale, in particolare connette il condilo mandibolare con la fossa glenoidea del temporale.
Tra queste è interposto il disco articolare, un cuscinetto con finalità ammortizzante indispensabile allo scivolamento anteriore del condilo e del suo corretto movimento.
L’A.T.M. insieme all’azione dei muscoli masticatori, su di essa inseriti, permette alla mandibola di muoversi verso l’alto, il basso e lateralmente e di svolgere la sua funzione: masticare, parlare, sbadigliare, deglutire
Quali sono le patologie più frequenti?
Le patologie dell’ATM possono essere classificate in due principali categorie: muscolari e articolari.
Quando sono interessati i muscoli masticatori, una delle manifestazioni cliniche più frequenti è il bruxismo, ossia il digrignare i denti durante la notte e il giorno accompagnato da dolore facciale.
La comparsa di un rumore durante l’apertura della bocca, può essere generato da un malposizionamento del disco articolare, che si manifesta con un click-articolare, una delle patologie articolari più riscontrabile nei soggetti adulti.
Tra queste si annovera anche la lussazione mandibolare, ossia la fuoriuscita dei condili dalla loro sede naturale, con impossibilità a chiudere la bocca.
Non ultimo, il quadro più temibile, in quanto caratterizzato da un dolore intenso e in taluni casi invalidante, l’osteoartrosi, causata dal deterioramento del disco e del condilo mandibolare.
Come si diagnosticano?
La scelta dell’immagine diagnostica dipende dall’ indicazione clinica.
Se si sospetta una patologia articolare, l’esame adeguato è la risonanza magnetica. Questa permette di individuare un’eventuale malposizionamento o danneggiamento del disco articolare.
Nei casi in cui è necessario studiare la superficie condilare, un’ortopantomografia o una tac del massiccio facciale, permettono di evidenziare la presenza di degenerazioni o delle caratteristiche escrescenze ossee; gli osteofiti.
La radiografia delle articolazioni temporo-mandibolari a bocca aperta e chiusa è indicata nel caso di sospetta lussazione mandibolare e dislocazione discale.
Terapia medica o chirurgica: come si affrontano i disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare?
La terapia varia in base al tipo di patologia, generalmente la chirurgia è indicata nei casi non risolvibili con i trattamenti mininvasivi.
Il bite è la soluzione piu’ semplice, indicata nel caso di bruxismo o click articolari.
Nelle situazioni più compromesse, come ad esempio nei casi di osteoartrosi con dolore acuto, un lavaggio articolare dell’articolazione temporo-mandibolare può essere indicato.
Qualora questo non porti alla risoluzione, e nei casi più avanzati, un intervento chirurgico è necessario.
Quest’ultimo è indicato anche nei casi di “lussazione recidivante” con plurimi episodi di impossibilità a chiudere la bocca, che costringe il paziente alla “traumatica” manovra di riduzione manuale da parte di uno specialista.
A quale specialista rivolgersi?
I disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare prevedono per la loro risoluzione un approccio multidisciplinare.
Gli specialisti che si occupano di diagnosticarli e trattarli sono l’odontoiatra, l’ortodontista e il chirurgo maxillo-facciale.
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